sabato 29 gennaio 2011

Cavoletti di bruxelles e pancetta


Quando ero piccola, e non parlo di molti anni fa!:), ero davvero molto magra e piccolina, tant'è che tutti mi prendevano in giro raccontando storie su di me che potevo volare via con il vento e cose del genere! Allora mia madre mi regalò un libricino, si chiamava "Sofia soldo di cacio" ed era la storia di una bambina che era alta quanto 12 cavoletti di bruxelles impilati, ma che, grazie all'astuzia, riusciva ad avere la meglio su un suo amichetto molto molto alto. Fu in quell'occasione che i cavoletti di bruxelles entrarono nella mia vita, ma solo come metro per misurare l'altezza! Chi l'avrebbe mai detto che si potessero anche mangiare! 
Arriviamo così a due giorni fa, quando sono andata al mercato delle erbe con Gio e ho deciso di comprarli per vedere di cosa potessero mai sapere. La ricetta ovviamente l'ho presa da qui, solo lei poteva iniziarmi a questo ortaggio! Ho eliminato lo sciroppo d'acero perchè non sapendo che sapore potessero avere i cavoletti non riuscivo ad immaginare l'accoppiata.

Ingredienti per 3 persone:

350 grammi di cavoletti di bruxelles,
100 grammi di pancetta dolce,
coriandolo,
dado da brodo,
mezza cipolla,
uno spicchio d'aglio.

Preparazione:

Tagliamo a pezzettini la cipolla e l'aglio e li facciamo soffriggere in padella con un po' d'olio. Nel frattempo puliamo i cavoletti e li spacchiamo a metà. Quando la cipolla e l'aglio saranno dorati aggiungiamo la pancetta e lasciamo cuocere per qualche minuto. Mettiamo da parte la cipolla e la pancetta e mettiamo i cavoletti con la parte tagliata a contatto con la padella e li facciamo abbrustolire. Dopo 5 minuti aggiungiamo un bicchiere d'acqua, un cucchiaino di coriandolo e mezzo dado da brodo e facciamo cuocere con il coperchio fino a quando l'acqua non si sarà assorbita. Uniamo i cavoletti e la pancetta e serviamo ancora caldi come contorno. Sono buonissimi!


domenica 23 gennaio 2011

Cibo si, ma per la mente!


Ultimamente mi riesce difficile cucinare. Sarà per gli esami che si accavallano tutti nello stesso periodo, sarà che bisogna pure essere ispirati, ed io non lo sono affatto. Di idee me ne vengono in mente ma comincio a soffrire della cucina universitaria, dove non hai posto per mettere utensili e macchinari vari, dove il forno cuoce solo sotto e le cose non ti lievitano e si bruciano! Quindi per un po' pausa, a meno che qualcuno non mi inviti nella sua cucina!:)
Vi voglio proporre però un gioco buono per la mente, di quelli che ti lasciano libero di pensare, di allargare i tuoi orizzonti e ti permettono di passare così pomeriggi e serate in spensieratezza! Soprattutto ora che ha ripreso con il freddo ostinato. Le ore con questo gioco passano in fretta, e alla fine non importa nemmeno chi ha vinto. Si chiama Dixit e tutto quello che serve per giocare è l'immaginazione! Non vi spiego le regole, sarebbe riduttivo, posso solo mostrarvi alcune foto del gioco che ha di particolare le immagini, sono bellissime, dell'illustratrice Marie Cardouat.

Devo ringraziare Marta per avermi fatto scoprire questo gioco. Dopo mesi passati a parlarcene (e noi pensavamo si stesse inventando tutto, poverina) alla fine se n'è tornata a Bologna con il suo giochino! E ce ne siamo tutti innamorati!








P.s. Grazie a Chiara per avermi prestato la sua nuova reflex!:)

venerdì 14 gennaio 2011

Sushi parte prima: maki e nigiri


Oggi vi propongo un piatto giapponese che credevo di difficile preparazione e invece, con mia grande sorpresa, mi sbagliavo! e di molto...
La cosa fondamentale è avere gli ingredienti giusti e rapportarsi bene con il riso, che tende ad appiccicarsi un po' alle mani (e non solo).

Il nigiri è il sushi più famoso, quello con la fetta di pesce sopra il riso. Il maki, invece, è più piccolo ed è un rotolino con l'alga esterna e il pezzetto di pesce al centro. Di varianti ce ne sono infinite, si possono inventare mille combinazioni con tantissimi ingredienti. Io ho fatto quello classico col salmone (affumicato perchè non saprei proprio dove andare a trovare il pesce crudo qui a Bologna senza mille paranoie).

Gli ingredienti per 18 maki e 15 nigiri sono:

300 grammi di riso per sushi (se non ne trovate al supermercato prendete pure il riso roma),
350 cc di acqua,
due cucchiai di aceto di riso,
un cucchiaio di zucchero,
1/4 cucchiaino di sale,
una sfoglia di alghe nori,
100 grammi di salmone affumicato.

Preparazione del riso:
Laviamo bene il riso con acqua corrente finché l'acqua non diventi limpida . Mettiamo in una pentola l'acqua e il riso, copriamo e portiamo ad ebollizione. A questo punto abbassiamo la fiamma e lasciamo cuocere per 10 minuti circa senza mai togliere il coperchio. A cottura ultimata mettiamo il riso in un contenitore di plastica e ci versiamo su la miscela di aceto di riso, zucchero e sale che avremo preparato precedentemente. Mescoliamo bene con una spatola per non rompere i chicchi di riso e lasciamo raffreddare con su un panno pulito.

Ecco la preparazione del nigiri:


Per fare le pepite di riso ho usato delle formine che si possono comprare in negozi che vendono articoli asiatici, non sono nemmeno molto costose! In ogni caso potete formare le palline di riso con le mani, basta ricordarsi di bagnarle sempre!(su youtube ci sono mille tutorial che spiegano come fare).


Qui invece vediamo come si fa il maki:





L'importante è lasciare il bordo di un centimetro e di non esagerare con il riso, sennò non si chiudono bene. Inoltre il coltello deve essere sempre bagnato e va pulito ad ogni taglio.



domenica 9 gennaio 2011

Spaccanapoli a Bologna? no grazie, sono intollerante al lattosio...

"Pronto, salve, vorrei ordinare 5 pizze in via B."
"Certo mi dica pure"
"Allora una margherita, due capricciose, una patate e pancetta e una con zucchine peperoni e melanzane grigliate, mi raccomando senza mozzarella"
"Si, va bene"
"Mi raccomando quella con le verdure senza mozzarella, perchè c'è una ragazza che è intollerante al lattosio, che poi dopo sta male!"
"Si si certo, nessun problema"
"Tra quanto arrivano?"
"Circa 40 minuti"

Appena arrivato il porta pizze, abbiamo pagato in fretta e furia e ci siamo fiondati sui nostri cartoni. Pensate che felicità quando mi sono ritrovata davanti una pizza peperoni, zucchine e melanzane grigliate, però con otto chili di mozzarella. Non potevo mangiarla, sarei stata malissimo, così Gio chiama di nuovo la pizzeria Spaccanapoli e con molta gentilezza chiede di portare un'altra pizza sempre con le stesse maledette verdure, ma senza mozzarella, dato che forse l'ordine era andato perduto. Anche se sullo scontrino la mia pizza figurava come "senza mozzarella".

Dopo 45 minuti di attesa arriva finalmente la pizza. La proprietaria, magnanima, non ce la fa pagare e il porta pizze va via di nuovo. 
Ma quando apro il cartone mi trovo davanti una pizza incredibile: era senza mozzarella (almeno questo) ma con sopra, messi a mo di raggi, spinaci, asparagi, cavolfiori, carotine di quelle che si vendono in scatola e una strisciolina di peperone. Dico io, ma che pizza è mai questa? Mi sono sentita presa un po' per i fondelli.

Ma a quanto pare la pizzeria Spaccanapoli di Bologna è avvezza a certi comportamenti. Di tutte e tre le volte che ho ordinato la pizza a casa, non è mai arrivato quello che volevo o quello che volevano i miei amici. Il bello è che ti fanno pagare tutte le aggiunte, anche se poi sulla pizza non ci saranno. 
Una volta hanno ordinato una margherita con mozzarella di bufala  ed è arrivata una pizza con il salame piccante e peperoni, un'altra volta ho ordinato una pizza senza mozzarella con peperoni zucchine e melanzane grigliate (ebbene si, ci ho riprovato) e mi è arrivata la pizza senza i peperoni e con le zucchine bruciate. Ovviamente l'aggiunta di peperoni figuravano sullo scontrino.


L'unico motivo per il quale ho ordinato di nuovo la pizza dopo la prima volta, è perchè la pasta è buona. Ma se siete intolleranti al lattosio oppure ci tenete che la pizza arrivi proprio come l'avevate ordinata, la pizzeria Spaccanapoli non fa per voi!





Pizzeria Spaccanapoli ,Via San Vitale, 45    40125 Bologna
tel  051 19980262


venerdì 7 gennaio 2011

There' s a calm before the SCONE, I know!

(Live from Foggia)

Il bello di essere a casa è che ti senti sempre molto coccolata. Il brutto è che prima o poi bisogna ripartire. In questi giorni mi sono goduta un sacco l'aria pulita, il sole caldo, i manicaretti di papà e mammà, i giochi con la mia sorellina. Domani si ritorna a Bologna, partenza del treno prevista per le 13:34, quindi vi posto questi pasticcini buonissimi che mi hanno fatto compagnia per due mattine di seguito, belli caldi, ripieni di marmellata di mele e cannella (fatta da Gio e Ronald in una delle loro serate universitarie alternative, che, da bravi ingegneri, hanno unito sapientemente la scienza alla cucina, con risultati ottimi!).
Dicevo, appunto che c'è calma prima di uno Scone, in effetti è vero. Immaginate di svegliarvi una mattina con il profumo degli scones cotti la sera prima ancora nell'aria, che appena riscaldati riacquistano tutta la loro fragranza! Di spalmarci dentro una bella marmellata e di bere un buon tè... non c'è nulla di più pacifico, rilassante e rinvigorente! 
Questa ricetta l'ho scovata qui, un blog molto delizioso, pieno di cose buonine. Al solito ho dovuto, per forza di cose, modificare gli ingredienti!

Ingredienti per circa 10 scones:

250 grammi di farina,
10 grammi di lievito per dolci,
30 grammi di zucchero,
75 grammi di margarina fredda (vi ho già detto qui la mia trovata), 75 grammi di burro freddo,
150 grammi di latte a ridotto contenuto di lattosio, 
una manciata di uvetta passa,
un pizzico di sale.

Preparazione:

Preriscaldiamo il forno a 180 gradi. Nell'impastatrice versiamo la farina, il lievito, lo zucchero, il sale e la margarina freddissima a cubetti. Usiamo il tasto pulse per ottenere la sabbiatura della margarina con la farina. Quando si saranno ben amalgamate, uniamo l'uvetta (che avremo messo a bagno per una ventina di minuti e poi strizzato ben benino)e il latte, impastando fino a completo assorbimento. Stendiamo l'impasto aiutandoci con la farina a circa 2,5-3 cm di spessore e con una formina tonda ritagliamo dei dischetti del diametro di 5 cm. Mettiamo gli scones su una teglia con della carta da forno, li spennelliamo con il latte e li inforniamo per circa 20 minuti.  
Sono ottimi mangiati caldi.

Consigli: se li si chiude in un panno pulito appena sfornati, resteranno morbidi per i successivi due giorni, basterà solo riscaldarli nel fornetto.


Veniamo ora alla ricetta della marmellata di mele e cannella che vedete nella foto:






Ingredienti per circa 8 barattoli:

3 kg  di mele golden val di non,
1,4 kg di zucchero,
il succo di 3 limoni,
due bicchieri d'acqua,
cannella a piacimento.

Preparazione:

Sbucciamo le mele e le tagliamo a pezzettini molto sottili. In una grande pentola (in questo caso due) mettiamo le mele, lo zucchero, il succo di limone, l'acqua e la cannella e lasciamo cuocere il tutto per almeno un'ora e mezza. Per vedere se la marmellata è pronta basta fare la famosissima prova del piatto! Se siete ingegneri o solo pignoli, potrebbe volerci un po' di tempo e di pratica per riuscire a capire che non si tratta di un esame di laboratorio, ma di una cosa che facevano tutte le nonne senza sapere nulla delle nozioni di pendenza e attrito!:)










martedì 4 gennaio 2011

Una Apple pie per riprendersi dalle feste


(Live from Foggia)

Il Natale, si sa, è fatto di giorni passati all'insegna della famiglia, di pranzi e cene infinite, di parenti con domande scomode del tipo: "ma ti sposi? dove ti sposi? quando ti laurei?"...di cuginetti urlanti che si fanno i dispetti. Poi, quando meno te lo aspetti, ecco che spunta fuori il primo dell'anno, che ti riporta alla normalità, forse un po' triste, del quotidiano (io ho ripreso in mano l'odiato libro di diritto). Alla luce di tutto ciò, dello stress natalizio subito, dei grassi in eccesso accumulati e della sensazione di tristezza che mette addosso gennaio,  vi propongo un rimedio: una bella tortina facile facile da fare, sana perché alla fine si tratta di mele cotte (quindi pure un po' lassativa:)) da mangiare alla sera, da soli, magari sorseggiando un bel bicchierino di porto, leggendo un libro!

Ingredienti per una teglia da 24 cm:

per la pasta:
300 grammi di farina,
150 grammi di margarina, (150 grammi di burro)
7 cucchiai di acqua fredda,
2 cucchiaini di zucchero,
un pizzico di sale,
la scorza grattugiata di un limone.

per il ripieno:

1 kilo di mele rosse,
90 grammi di zucchero,
3 cucchiai di farina,
una tazzina di limoncello o si succo di limone (io ci ho messo il limoncello),
un pizzico di sale,
un cucchiaio di cannella in polvere.

Preparazione:

Dato che sono a casa dei miei ho usato l'impastatrice (che a Bologna non ho) e mi sono trovata benissimo. Il problema è che quando si ha a che fare con la margarina gli impasti sono sempre più difficili da lavorare, perché si scioglie più facilmente. Per evitare di rovinare altri impasti (ho provato a fare i biscotti speziati ma l'impasto era impossibile da lavorare) ho escogitato un trucchetto che ha funzionato: ho tagliato a pezzetti la margarina e l'ho messa in freezer per una ventina di minuti prima di lavorarla. 
Nell'impastatrice ho messo prima la farina, il sale e lo zucchero, poi ci ho aggiunto la margarina e ho fatto la "sabbiatura". In pratica la margarina deve amalgamarsi alla farina, alla fine dovrete ottenere delle piccole palline. Sempre facendo lavorare la pasta ci aggiungiamo un cucchiaio di acqua fredda alla volta fino ad ottenere un'impasto omogeneo che divideremo in due palline e metteremo in frigo per una mezz'ora. 

Nel frattempo tagliamo le mele a fette spesse almeno un centimetro, le mettiamo in una ciotola con lo zucchero, la cannella, la farina, il pizzico di sale, il limoncello e mescoliamo bene. 

Riprendiamo l'impasto dal frigo e stendiamo la prima pallina ad uno spessore di 2/3 mm e foderiamo il tegame. Versiamo le mele sull'impasto, stendiamo l'altra pallina di pasta e ricopriamo tutto con quest'ultima. Chiudiamo bene i bordi, facciamo tre taglietti sulla superficie e con la pasta che avanza decoriamo la torta con delle piccole foglioline. Inforniamo a 220 gradi per 20 minuti e poi a 180 gradi per altri 40 minuti. Spennelliamo la torta con del latte di soia (latte normale)e spolveriamo il tutto con un po' di zucchero semolato e riaccendiamo il forno per altri 5 minuti.
E' ottima tiepidina, ma anche fredda si lascia mangiare!




E per chi si stesse chiedendo che fine ha fatto il pdf delle ricette con la zucca, bene, vi dico che arriverà! Non perdete la speranza!:)
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